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Infedeltà coniugale: il ruolo chiave dell’investigatore privato

Per una coppia il matrimonio rappresenta il coronamento di un’unione, basata sui principi fondamentali quali il rispetto e l’amore reciproco. Proprio sull’altare avviene lo scambio della promessa di rimanere insieme per tutta la vita e di essere fedele l’uno con l’altro. Non sempre però le cose vanno secondo i migliori auspici e nel caso di infedeltà coniugale uno dei due coniugi può arrivare alla scelta della separazione o del divorzio.

Una delle maggiori cause di “rottura” è infatti il tradimento, una violazione della fiducia coniugale che rende talvolta impossibile portare avanti la relazione. Per quanto riguarda il Codice Civile, esso stabilisce che il matrimonio è vincolato dall’obbligo di fedeltà per entrambi i coniugi. Qualora questo venisse violato da una delle due parti, la parte lesa può agire legalmente per far sì che gli vengano riconosciuti determinati diritti.

Perché è importante dimostrare il tradimento del coniuge?

Innanzitutto, l’infedeltà coniugale viene considerata un sufficiente motivo di addebito da parte del giudice quando essa è l’esclusiva causa della crisi coniugale e non l’effetto di un evento precedente. Vale a dire: va dimostrato che è stato il tradimento a causare l’irrimediabile frattura della convivenza e non una preesistente situazione di crisi.

Questo perché l’addebito, che attribuisce in sede giudiziale la responsabilità ad una delle parti per la fine del matrimonio, comporta conseguenze importanti a livello giuridico e patrimoniale quali:

  • la perdita del diritto al mantenimento (per approfondire leggi qui il nostro articolo sul tema dell’assegno di mantenimento);
  • la negazione del diritto di successione sull’ex coniuge (chi tradisce non può rivendicare diritti ereditari sul patrimonio di colui o colei da cui ci si sta separando).

Il ruolo chiave dell’investigatore privato nell’infedeltà coniugale

L’investigatore privato ha un ruolo chiave nel dimostrare con prove concrete il tradimento di uno dei due coniugi. Il Dossier investigativo di fine indagine, che comprende la relazione scritta con relative fotografie o videoriprese, è a tutti gli effetti utilizzabile in sede giudiziale circa la decisione dell’addebito. Ad esempio, le fotografie scattate dagli investigatori privati hanno valenza probatoria ma affinché non siano oggetto di contestazione ci devono essere due condizioni:

  • le foto devono essere scattate con certezza durante il periodo matrimoniale;
  • il volto della parte accusata deve essere riconoscibile.

Anche la relazione scritta redatta dall’investigatore potrebbe essere per il giudice una prova sufficiente dell’infedeltà altrui. Nel caso in cui, invece, il Dossier investigativo venga confutato dalla controparte e il giudice ritenga di dover ottenere ulteriori informazioni e togliersi eventuali dubbi, può chiamare a testimoniare lo stesso detective che ha effettuato i pedinamenti.

Quest’ultimo potrà dichiarare, davanti al giudice, di aver visto il soggetto in questione durante frequentazioni clandestine e in atteggiamenti compromettenti con “l’amante”.  In questo caso, non può essere considerata lesa la privacy del coniuge pedinato dall’investigatore.

Infedeltà coniugale: sms, chat di whatsapp o e-mail compromettenti sono delle prove?

Il reperimento di prove valide contro il coniuge sospettato di adulterio può risultare assai difficoltoso a causa del diritto alla privacy di cui questo inevitabilmente gode. In una recente sentenza della Cassazione si è stabilito che leggere le chat WhatsApp e gli sms del coniuge in modo da trarne elementi di prova per un’infedeltà è possibile in determinate circostanze, anche se ciò potrebbe danneggiare la sua privacy.

Discorso ancora più complesso riguarda le e-mail reperite senza il consenso del coniuge, poiché subentra un altro tipo di reato ossia quello di accesso abusivo al sistema informatico. 

Sicuramente si tratta di un terreno di navigazione non semplice e per nulla a senso unico. Esistono, infatti diversi ordinamenti giurisprudenziali che analizzano volta per volta quando rispettivamente chat, mail o sms possano essere considerate legittime e quando, invece, arrecano un danno al diritto alla privacy dell’accusato.

Baroncini Investigazioni: un aiuto concreto per il coniuge “tradito”

Baroncini Investigazioni si occupa di far luce e svolgere tutte le indagini necessarie in caso di violazione dei doveri matrimoniali e di infedeltà coniugale. Affidarsi ai professionisti della nostra agenzia significa far valere i propri diritti in sede di separazione attraverso prove tangibili. Con le indagini investigative, siamo in grado di raccogliere elementi che hanno forza probatoria e quindi utilizzabili dal giudice nella decisione dell’addebito.

Al centro è la tutela del coniuge “tradito”, avendo la massima attenzione di accompagnarlo nella fase dolorosa e difficile come quella del divorzio.

Se necessiti di una consulenza nel settore contattaci qui:
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