Baroncini Investigazioni Bologna
Baroncini Investigazioni Bologna
Seguici su

Investigazioni aziendali: difendi la tua impresa con l’investigatore privato

Gestire un’azienda oggi significa affrontare sfide complesse e in continua evoluzione: una concorrenza sempre più agguerrita, mercati in rapido cambiamento, burocrazia articolata e, non da ultimo, la necessità di difendersi da comportamenti scorretti o fraudolenti da parte di dipendenti, collaboratori, soci o concorrenti. In questo contesto, le investigazioni aziendali rappresentano uno strumento fondamentale per tutelare la stabilità e la reputazione dell’impresa, poiché consentono di raccogliere informazioni e prove su condotte che possono causare danni economici, organizzativi o d’immagine. Le indagini aziendali comprendono numerosi ambiti: di seguito una breve panoramica dei casi più frequenti, per capire in quali circostanze un’impresa può legittimamente avvalersi del supporto di un’agenzia investigativa privata.

Finte malattie dei dipendenti e abuso dei permessi Legge 104

Durante il periodo di malattia, il dipendente è tenuto a rispettare precisi obblighi previsti dalla legge, fondamentali per tutelare il proprio rapporto di lavoro ed evitare il rischio di licenziamento per giusta causa. Tra questi, rientra in particolare il dovere di comportarsi in modo compatibile con la malattia dichiarata, evitando attività che possano ostacolare la guarigione o aggravare le condizioni di salute. Ciò implica, ad esempio, astenersi da lavori o impegni fisicamente o mentalmente stressanti e adottare uno stile di vita coerente con la diagnosi medica.

Allo stesso modo, la legge prevede particolari tutele per i dipendenti che necessitano di assentarsi dal lavoro per assistere familiari con disabilità, come stabilito dalla Legge 104 del 1992. Tra queste tutele rientrano i permessi lavorativi retribuiti, che consentono al dipendente di assentarsi fino a tre giorni al mese proprio per dedicarsi all’assistenza del proprio congiunto, oltre ad altre forme di sostegno come i congedi straordinari e i benefici fiscali. Si tratta di un diritto prezioso, che comporta tuttavia anche un sacrificio organizzativo per il datore di lavoro, accettabile solo se legato a un’esigenza realmente assistenziale. Quando, infatti, manca il nesso tra l’assenza dal lavoro e l’effettiva cura del familiare disabile, si configura un uso improprio del permesso, che si traduce in un abuso e in una violazione dei principi di correttezza e buona fede nei confronti dell’azienda e dell’Ente previdenziale.

In tali circostanze, qualora esistano fondati sospetti di finte malattie o abusi dei permessi, la Corte di Cassazione in numerose sentenze ha riconosciuto al datore di lavoro la legittimità del ricorso alle investigazioni aziendali condotte dall’investigatore privato. Tali sospetti possono emergere, ad esempio, da assenze ricorrenti in prossimità di weekend o festività, o da comportamenti poco professionali e atteggiamenti che fanno presumere un utilizzo non conforme dei benefici previsti dalla legge.

Concorrenza sleale e patto di non concorrenza

La concorrenza sleale, disciplinata dall’art. 2598 del Codice Civile, è un comportamento illegittimo che si verifica durante lo svolgimento dell’attività imprenditoriale, quando un’impresa o un lavoratore mette in atto azioni scorrette per danneggiare un concorrente o trarre vantaggio indebito. In pratica, si tratta di atti illeciti che ledono la leale competizione tra imprese o tra professionisti.

Spesso la concorrenza sleale si verifica tra imprese, ad esempio quando un’azienda copia marchi, prodotti o campagne pubblicitarie di un’altra, diffonde notizie false o imita loghi e confezioni per trarre vantaggio. Ci sono casi, invece, in cui è il dipendente a commettere concorrenza sleale: quando viola l’obbligo di fedeltà durante il rapporto di lavoro, divulga informazioni riservate dell’azienda, agevola un concorrente o utilizza contatti aziendali in modo scorretto. Una volta terminato il rapporto, il dipendente può lavorare in aziende concorrenti, salvo che esista un patto di non concorrenza precedentemente sottoscritto.

Il patto di non concorrenza è un accordo contrattuale, disciplinato dall’art. 2125 del Codice Civile, tra datore di lavoro e dipendente, che ha lo scopo di proteggere il know-how e gli interessi aziendali. Di fatto, serve a evitare che l’ex dipendente utilizzi conoscenze, contatti o informazioni acquisite durante il rapporto di lavoro per fare concorrenza all’azienda. Per essere valido, il patto deve essere scritto, prevedere un corrispettivo economico e avere limiti precisi di durata (massimo tre anni per i dipendenti e cinque per i dirigenti), di luogo e di oggetto. La legge impone questi limiti per bilanciare gli interessi del datore di lavoro con quelli del lavoratore, che non deve essere vincolato a una restrizione irragionevole del suo diritto di lavorare.

Baroncini Investigazioni: indagini aziendali professionali e discrete

Operare nell’ambito delle investigazioni aziendali è tutt’altro che semplice in quanto bisogna tenere in considerazione il diritto alla privacy dei dipendenti. Un datore di lavoro può ricorrere alle indagini dell’investigatore privato quando ha già il fondato sospetto circa l’esistenza di situazioni lesive degli interessi aziendali, non essendo ammesse indagini di controllo preventive e di carattere generico.

L’investigatore privato riveste un ruolo determinante nell’individuare e documentare comportamenti scorretti o fraudolenti da parte di dipendenti o soci. Le indagini, condotte principalmente attraverso attività di osservazione e monitoraggio diretto dei soggetti sospettati, hanno l’obiettivo di raccogliere informazioni e prove concrete da utilizzare in sede giudiziaria per tutelare e far valere i diritti e gli interessi dell’impresa.

Rispettando determinate regole, le indagini possono essere svolte anche all’interno dell’azienda, ad esempio attraverso l’installazione di telecamere nascoste. Successivamente alla sottoscrizione di regolare mandato investigativo, infatti, è lecito installare telecamere per verificare se, durante l’attività lavorativa, un dipendente sul quale gravano fondati sospetti commetta un reato, come il furto di beni aziendali (leggi il nostro articolo in merito per approfondire l’argomento cliccando qui).

La sede principale della nostra agenzia investigativa è a Bologna, in Strada Maggiore 3, ma operiamo in tutta Italia. Contattaci ai seguenti recapiti, la prima consulenza è gratuita:
E-mail: info@baroncini-investigazioni.com
Tel.: 051 0286219